Questa è una delle domande chiave che tutti gli allievi di canto prima o poi si fanno.. quale strada scegliere? Quale metodo seguire? Qual’ è l’insegnante giusto?Il mondo di oggi, anche solo rispetto a qualche decina di anni fa, offre una quantità di percorsi formativi molto vasta, un fiorire di nuovi metodi di approccio allo studio e soprattutto di nuove “scuole” di canto. La difficoltà quindi è sapersi destreggiare il questo mare magnum per evitare le numerose “fregature” ed i metodi miracolosi, nati magari da qualcuno che si preoccupa unicamente del proprio conto in banca.
Bisogna ricordare che quello che funzionava bene in passato continua a funzionare bene anche oggi; il corpo umano non si è modificato in modo così sensibile negli ultimi periodi tanto da giustificare uno stravolgimento nell’approccio allo studio del canto. Piuttosto, le nuove informazioni che abbiamo sono da considerarsi come una validi integrazione in un metodo di studio tradizionale.
Un elemento oggettivo per valutare la competenza reale di un buon insegnante di canto resta sempre l’osservazione dei progressi dei propri allievi. È ovvio che in questa valutazione bisogna sempre considerare il punto di partenza dell’allievo e anche le sue attitudini naturali, ma quasi chiunque deve essere messo nella condizione di cantare meglio se le informazioni che il docente veicola sono efficaci.Il mio consiglio quindi è quello di evitare, almeno all’inizio, di approcciarsi al canto con metodi nuovi ed alternativi, perché spesso l’allievo alle prime armi ha difficoltà a valutarne la reale serietà ed efficacia.
Cercate un bravo insegnante che abbia un percorso di studi documentato e un percorso artistico ancora attivo e di buona qualità, ma soprattutto ricordate che non esiste un “fast-food” nello studio del canto; il corpo va plasmato lentamente con ordine e costanza e non esistono ancora dei metodi realmente così efficaci da accorciare sensibilmente i tempi di apprendimento.Un altro aspetto fondamentale è intraprendere un’unica strada alla volta; soprattutto per chi non ha ancora acquisito sufficiente sicurezza tecnica, è davvero importante concentrarsi in una sola metodologia, per evitare di fare confusione e non essere capaci di gestire troppe informazioni apparentemente diverse.
E datevi tempo; non pochi giorni, non anni. Per ognuno le tempistiche sono diverse, e variano in base all’età, al talento e all’inclinazione naturale, alla quantità di tempo che possiamo dedicare allo studio, alla frequenza delle lezioni: mi sento però di poter dire che in un’anno di studio, con lezioni a cadenza settimanale, si dovrebbero evidenziare dei miglioramenti oggettivi in qualsiasi allievo.
Quindi, studio ordinato e costante abbinato ad un’osservazione propriocettiva della qualità del lavoro che stai facendo sono la giusta chiave per migliorare senza perdere tempo e risorse! 😜