

Ecco un nuovo appuntamento di approfondimento vocale: grazie alla partecipazione di Lorenzo Fammartino, faremo un focus sul riscaldamento e l’igiene vocale, con particolare attenzione al rilassamento muscolare del collo, mandibola etc..
Per poter fare una parte pratica efficace, abbiamo deciso di limitare il numero dei partecipanti: le iscrizioni dovranno pervenire entro il giorno 25 settembre 2022 al numero 349 – 1072144. Il seminario si svolgerà in presenza presso lo spazio “Non c’è”, in Corso Vercelli 5 a Torino.
Lorenzo Fammartino è logopedista, sta terminando la formazione in fisioterapia.
Esercita come libero professionista su Torino e Milano: si occupa di voce, di funzioni orali, di funzioni cognitive. Proviene dalla scuola di Oskar Schindler, allievo di Silvia Magnani, con cui collabora.
Insegna all’Università di Bologna all’interno del master di I livello in vocologia clinica. Come libero docente, tipicamente si rivolge agli artisti e ai terapisti, sia con corsi monografici sia con il percorso di formazione annuale per insegnanti di canto VOCE: teaching the art®.
Fine inverno, inizio della primavera.. primi caldi durante il giorno, alla sera ancora fresco. Proprio questo sono le condizioni ideali che favoriscono l’insorgere di problemi alla voce. Ovviamente per problematiche prolungate e di dubbia causa è sempre meglio fare riferimento ad un buon Foniatra, ma se notiamo davvero che il problema è lieve e di natura passeggera, possiamo provare ad arrangiarci con qualche prodotto semi naturale.
Per quanto riguarda la fonte del disturbo stagionale, possiamo considerare da un lato l’intensificarsi dei fenomeni di reflusso gastroesofageo, dall’altra quelli legati ai virus o batteri che attaccano le mucose.
Concentriamoci quindi sulle patologie da reflusso gastroesofageo; senza ricorrere necessariamente agli inibitori di pompa protonica (famosissimi IPP quali Pantoprazolo, Esomeprazolo, Lamsoprazolo etc..), per i quali sono necessari sempre un consulto ed una prescrizione medica, un buon rimedio può essere agire sull’alimentazione, ovvero evitare quei famosi cibi che aumentano l’acidità dello stomaco, ad esempio the, caffè, pomodoro, agrumi, formaggi stagionati, spezie piccanti, salumi, menta, cioccolato, alcool, bevande gassate, cibi fritti etc.. e, comunque, in ogni caso non effettuare pasti ad ore serali tarde (quindi niente spuntino di mezzanotte post spettacolo 😏). Anche ridurre lo stress é un valido aiuto contro il reflusso.. ma la vita di un artista spesso non prevede la tranquillità percui mi sembra un suggerimento, seppur valido, di difficile attuazione. Trovo invece molto utile l’assunzione di uno sciroppo anti reflusso prima di coricarsi; ce ne sono di diverse tipologie e marche; il più conosciuto é il Gaviscon, ma sinceramente trovo ridicolo che venga prodotto al gusto “menta” quando questo è proprio uno degli elementi da evitare in caso di reflusso. Percui consiglio altre marche quali ad esempio “NOREMIFA” della Bracco (consistenza abbastanza simile al miele, gusto gradevole di.. frutta indefinita), “RIOPAN” di Takeda (il più liquido degli antireflusso, con un gusto che ricorda vagamente il Bayleys), “REFALGIN” di Farma-derma (gradevole gusto di banana e consistenza accettabile) e infine, il mio preferito, il “GASTROTUSS” di DMG, che ho verificato essere per quanto mi riguarda il più efficace, oltre al fatto che viene venduto sia nel classico flacone da mezzo litro, che in comode bustine monouso facili da trasportare (il gusto e fruttato e la consistenza e a mio avviso la più tollerabile, perché spesso con questi sciroppi sembra di bere la Vinavil 😂).
Si consiglia anche di alzare di qualche centimetro la testa del letto, ma sinceramente non ho notato particolari benefici tali da consigliare questa pratica in tutti i casi.
Bandito il fumo in quanto, fra le tante cose, riduce la salivazione che invece è protettiva della mucosa in quanto basica; si invece ad una moderata attività fisica, sempre a stomaco vuoto.
Nel prossimo articolo, focus sulle patologie delle alte vie aeree.. quindi come liberarsi in fretta del raffreddore senza imbottirsi di farmaci ad ogni costo!
Questa è una delle domande chiave che tutti gli allievi di canto prima o poi si fanno.. quale strada scegliere? Quale metodo seguire? Qual’ è l’insegnante giusto?Il mondo di oggi, anche solo rispetto a qualche decina di anni fa, offre una quantità di percorsi formativi molto vasta, un fiorire di nuovi metodi di approccio allo studio e soprattutto di nuove “scuole” di canto. La difficoltà quindi è sapersi destreggiare il questo mare magnum per evitare le numerose “fregature” ed i metodi miracolosi, nati magari da qualcuno che si preoccupa unicamente del proprio conto in banca.
Bisogna ricordare che quello che funzionava bene in passato continua a funzionare bene anche oggi; il corpo umano non si è modificato in modo così sensibile negli ultimi periodi tanto da giustificare uno stravolgimento nell’approccio allo studio del canto. Piuttosto, le nuove informazioni che abbiamo sono da considerarsi come una validi integrazione in un metodo di studio tradizionale.
Un elemento oggettivo per valutare la competenza reale di un buon insegnante di canto resta sempre l’osservazione dei progressi dei propri allievi. È ovvio che in questa valutazione bisogna sempre considerare il punto di partenza dell’allievo e anche le sue attitudini naturali, ma quasi chiunque deve essere messo nella condizione di cantare meglio se le informazioni che il docente veicola sono efficaci.Il mio consiglio quindi è quello di evitare, almeno all’inizio, di approcciarsi al canto con metodi nuovi ed alternativi, perché spesso l’allievo alle prime armi ha difficoltà a valutarne la reale serietà ed efficacia.
Cercate un bravo insegnante che abbia un percorso di studi documentato e un percorso artistico ancora attivo e di buona qualità, ma soprattutto ricordate che non esiste un “fast-food” nello studio del canto; il corpo va plasmato lentamente con ordine e costanza e non esistono ancora dei metodi realmente così efficaci da accorciare sensibilmente i tempi di apprendimento.Un altro aspetto fondamentale è intraprendere un’unica strada alla volta; soprattutto per chi non ha ancora acquisito sufficiente sicurezza tecnica, è davvero importante concentrarsi in una sola metodologia, per evitare di fare confusione e non essere capaci di gestire troppe informazioni apparentemente diverse.
E datevi tempo; non pochi giorni, non anni. Per ognuno le tempistiche sono diverse, e variano in base all’età, al talento e all’inclinazione naturale, alla quantità di tempo che possiamo dedicare allo studio, alla frequenza delle lezioni: mi sento però di poter dire che in un’anno di studio, con lezioni a cadenza settimanale, si dovrebbero evidenziare dei miglioramenti oggettivi in qualsiasi allievo.
Quindi, studio ordinato e costante abbinato ad un’osservazione propriocettiva della qualità del lavoro che stai facendo sono la giusta chiave per migliorare senza perdere tempo e risorse! 😜