

Ecco un nuovo appuntamento di approfondimento vocale: grazie alla partecipazione di Lorenzo Fammartino, faremo un focus sul riscaldamento e l’igiene vocale, con particolare attenzione al rilassamento muscolare del collo, mandibola etc..
Per poter fare una parte pratica efficace, abbiamo deciso di limitare il numero dei partecipanti: le iscrizioni dovranno pervenire entro il giorno 25 settembre 2022 al numero 349 – 1072144. Il seminario si svolgerà in presenza presso lo spazio “Non c’è”, in Corso Vercelli 5 a Torino.
Lorenzo Fammartino è logopedista, sta terminando la formazione in fisioterapia.
Esercita come libero professionista su Torino e Milano: si occupa di voce, di funzioni orali, di funzioni cognitive. Proviene dalla scuola di Oskar Schindler, allievo di Silvia Magnani, con cui collabora.
Insegna all’Università di Bologna all’interno del master di I livello in vocologia clinica. Come libero docente, tipicamente si rivolge agli artisti e ai terapisti, sia con corsi monografici sia con il percorso di formazione annuale per insegnanti di canto VOCE: teaching the art®.
Ho il piacere di annunciare che a seguito di una selezione, la mia candidatura è stata accolta e il consiglio direttivo mi ha accolto come membro ufficiale di AICI – Associazione Insegnanti di Canto Italiana e di EVTA – European Voice Teachers Association.
Ho sentito di sposare pienamente i contenuti dello statuto dell’associazione, perchè da sempre racconto quanto sia importante affidarsi ad insegnanti veramente preparati, con una formazione anche didattica specifica, che preveda un percorso di aggiornamento ed approfondimento costante.
Se è pur vero che chi non “frequenta” il palcoscenico non può avere un buon contatto con la propria voce e di conseguenza potrà difficilmente trasmettere informazioni corrette ai propri studenti, è anche vero che l’insegnamento del canto si basa molto anche sulla conoscenza fisiologica del corpo, su come esso realmente “funziona”, sulle varie tecniche di fonazione, sulla prevenzione di patologie vocali e sulla capacità di poter proseguire un lavoro riabilitativo anche a seguito di terapia foniatrico/logopedica, per permettere all’allievo di ritornare a cantare in modo sano.
Per queste ragioni, chi insegna canto oggi ha il dovere di continuare sia la professione artistica sul palcoscenico, come anche il proprio percorso formativo e mantenersi aggiornato, perchè solo in questo modo il lavoro fatto con gli allievi potrà essere proficuo e personalizzato!
Spesso gli allievi non più giovanissimi mi chiedono: “Ma perchè dovrei cantare alla mia età?”… e nota bene che me lo chiedono quando vengono a lezione 🙂 Vi invito a leggere questa intervista che vede protagonista uno dei miei allievi e che, in modo sublime, fornice molte delle risposte alle domande che a volte mi vengono poste. Un ringraziamento particolare a Elis per aver condiviso la sua esperienza di studio con me e per le belle parole che mi ha rivolto.
E’ passato quasi un anno da quando abbiamo dovuto indossare le mascherine chirurgiche nella nostra quotidianità, al di fuori delle mura domestiche. Questa pratica ha interessato anche gli ambienti di lavoro, fra cui i teatri e soprattutto i cantanti.
Tralascio ogni ulteriore commento o annotazione circa l’insensatezza di applicare un tappo al luogo di emissione del suono.. infatti ad esempio, su trombe e tromboni, la sordina si realizza proprio infilando un tappo all’estremità finale dello strumento. Le barriere in plexiglass, per quanto comunque impattino sulla propriocezione vocale, sarebbero state una misura sicuramente più singer-friendly.
Quello di cui però ancora si parla poco, vuoi perchè non vi sono abbastanza studi certificati, vuoi perchè comoda non farlo, sono i danni funzionali derivati dal canto prolungato con mascherina. Sebbene i miei titoli e la mia formazione mi permetterebbe di affrontare anche la tematica dal punto di vista medico, visto che sono stato “redarguito”, mi taccio per ciò che riguarda aspetti più medici, e mi limito a parlare della mia esperienza in qualità di cantante e di insegnante di canto.
Durante l’anno trascorso siamo stati letteralmente costretti ad indossare le mascherine per le prove e per le, giustamente poche, rappresentazioni; dapprima questo elemento poteva risultare impossibile da gestire ed invece, chi ha la fortuna di avere sufficiente padronanza tecnica del proprio strumento ha potuto, nel corso dei mesi, trovare un modo per “sopravvivere“, effettuando meccanismi di compensazione muscolare, tarando in modo diverso il fiato, insomma, studiando un altro modo di poter emettere il suono senza farsi male. Di fatto, ricorda molto ciò che fanno ad esempio alcuni pazienti ai quali viene asportata una corda vocale causa tumore, e col tempo riescono a compensare attivando le false corde per poter riuscire comunque ad esprimersi verbalmente. Il nostro corpo ha sicuramente una forte capacità adattiva.
Cosa succede poi? Poi succede che si tolgono le mascherine.. e cosa resta? Resta uno strumento sconquassato, con alterazioni nella funzionalità muscolare, percettiva e propriocettiva. Un vero guaio.. in più, cantando senza mascherina la sensazione sarà quella di sollevare di colpo 100kg dopo un anno di quasi stop agli allenamenti. E quindi, comparsa di fatica vocale, rischio di sviluppare edemi e via dicendo.. inoltre, la necessità di ri-tarare lo strumento, gli equilibri muscolari, la sinergia fra i diversi elementi che coinvolgono il canto etc.. il diaframma che sicuramente sarà un po meno elastico e meno incline ad un sano movimento ampio e armonico.
Non esiste cosa peggiore quindi che alternare prove nelle quali si canta con mascherina a momenti in cui si può cantare senza: erroneamente si potrebbe pensare.. “ecco, finalmente libero me e la voce da questo tappo”.. e la sensazione sicuramente sarà quella.. ma la voce come reagisce?
L’invito quindi che mi sento di fare è quello di osservare la massima cautela, di considerare sempre che pur essendo il nostro corpo capace di fare degli adattamenti costanti, questi non possono avvenire in modo repentino; basta infatti pensare al solo fatto di quando si cambia insegnante di canto.. a volte ci vanno diversi mesi prima di vedere qualche cambiamento nella tecnica, proprio perchè il corpo, anche se è capace a farlo, ha bisogno di tempo per adattarsi. Daltronde, tutte queste riflessioni si possono anche facilmente dedurre se avete letto il bellissimo libro di Alfred Tomatis, “l’orecchio e la voce“, nel quale viene chiaramente argomentata la correlazione fra orecchio e corde vocali, e come la falsata percezione uditiva può modificare a nostra insaputa, la modalità di emissione sonora.
Nella giornata di domenica 24 gennaio 2021, dalle ore 17 alle ore 19 circa, è possibile partecipare al terzo di una serie di appuntamenti dedicati alla voce. In questo nuovo incontro avremo l’opportunità di approfondire gli aspetti legati al fiato, a come è corretto usarlo e ci sarà spazio anche per una piccola parte pratica con facili esercizi che ci aiuteranno a potenziarlo. Parleremo anche del ruolo che ha il fiato per favorire una buona chiusura delle corde vocali e… viceversa!
Cercheremo anche di sfatare alcuni falsi miti sulla respirazione diaframmatica partendo dalla funzionalità fisiologica del nostro apparato respiratorio.. e poi.. per appoggiare correttamente la voce sul fiato, “la pancia va in dentro o in fuori”?
In supporto al mio intervento, avrò il piacere di ospitare nuovamente la dottoressa Annamaria Bellomo, logopedista, medico otorinolaringoiatra e vocologa artistica.
La partecipazione all’incontro avverrà sulla piattaforma online ZOOM ed è a titolo gratuito, aperta a cantanti di musica lirica e leggera, attori, insegnanti e chiunque si interessi anche in modo amatoriale alla voce e alla vocalità. E’ necessario inviare una richiesta di partecipazione all’indirizzo email info@matteopavlica.it entro sabato 23 gennaio 2021.
Fine inverno, inizio della primavera.. primi caldi durante il giorno, alla sera ancora fresco. Proprio questo sono le condizioni ideali che favoriscono l’insorgere di problemi alla voce. Ovviamente per problematiche prolungate e di dubbia causa è sempre meglio fare riferimento ad un buon Foniatra, ma se notiamo davvero che il problema è lieve e di natura passeggera, possiamo provare ad arrangiarci con qualche prodotto semi naturale.
Per quanto riguarda la fonte del disturbo stagionale, possiamo considerare da un lato l’intensificarsi dei fenomeni di reflusso gastroesofageo, dall’altra quelli legati ai virus o batteri che attaccano le mucose.
Concentriamoci quindi sulle patologie da reflusso gastroesofageo; senza ricorrere necessariamente agli inibitori di pompa protonica (famosissimi IPP quali Pantoprazolo, Esomeprazolo, Lamsoprazolo etc..), per i quali sono necessari sempre un consulto ed una prescrizione medica, un buon rimedio può essere agire sull’alimentazione, ovvero evitare quei famosi cibi che aumentano l’acidità dello stomaco, ad esempio the, caffè, pomodoro, agrumi, formaggi stagionati, spezie piccanti, salumi, menta, cioccolato, alcool, bevande gassate, cibi fritti etc.. e, comunque, in ogni caso non effettuare pasti ad ore serali tarde (quindi niente spuntino di mezzanotte post spettacolo 😏). Anche ridurre lo stress é un valido aiuto contro il reflusso.. ma la vita di un artista spesso non prevede la tranquillità percui mi sembra un suggerimento, seppur valido, di difficile attuazione. Trovo invece molto utile l’assunzione di uno sciroppo anti reflusso prima di coricarsi; ce ne sono di diverse tipologie e marche; il più conosciuto é il Gaviscon, ma sinceramente trovo ridicolo che venga prodotto al gusto “menta” quando questo è proprio uno degli elementi da evitare in caso di reflusso. Percui consiglio altre marche quali ad esempio “NOREMIFA” della Bracco (consistenza abbastanza simile al miele, gusto gradevole di.. frutta indefinita), “RIOPAN” di Takeda (il più liquido degli antireflusso, con un gusto che ricorda vagamente il Bayleys), “REFALGIN” di Farma-derma (gradevole gusto di banana e consistenza accettabile) e infine, il mio preferito, il “GASTROTUSS” di DMG, che ho verificato essere per quanto mi riguarda il più efficace, oltre al fatto che viene venduto sia nel classico flacone da mezzo litro, che in comode bustine monouso facili da trasportare (il gusto e fruttato e la consistenza e a mio avviso la più tollerabile, perché spesso con questi sciroppi sembra di bere la Vinavil 😂).
Si consiglia anche di alzare di qualche centimetro la testa del letto, ma sinceramente non ho notato particolari benefici tali da consigliare questa pratica in tutti i casi.
Bandito il fumo in quanto, fra le tante cose, riduce la salivazione che invece è protettiva della mucosa in quanto basica; si invece ad una moderata attività fisica, sempre a stomaco vuoto.
Nel prossimo articolo, focus sulle patologie delle alte vie aeree.. quindi come liberarsi in fretta del raffreddore senza imbottirsi di farmaci ad ogni costo!